LASA MARMO: “Marchio Storico di Interesse Nazionale”

Riconoscimento dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi

Nel 2020, a seguito della iscrizione nel Registro delle “Imprese Storiche Italiane” di UNIONCAMERE riservato alle imprese che vantano una storia aziendale di oltre cent’anni, la Lasa Marmo ha ottenuto un ulteriore riconoscimento della propria tradizione e della propria storia con l’iscrizione del proprio marchio “LASA MARMO” nel registro del «Marchio storico di interesse nazionale».

L’introduzione del registro del registro del «Marchio storico di interesse nazionale» con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 10 gennaio 2020 si inserisce nel quadro di importanti iniziative prese dal Governo italiano al fine di dare ancora maggiore centralità a eccellenze italiane che vantano una ricca e miliare storia sul territorio, rendendole più visibili anche all’estero nella loro tradizione pluridecennale. In particolare, il marchio “LASA MARMO” è un marchio commerciale introdotto nel lontano 1912 da Mathias Gasteiger, fondatore dell’odierna industria del marmo. Scultore e professore originario della Val Pusteria, Gasteiger ebbe l’idea di impiegare il marmo ricavato dalle cave della Croda Jenne come materiale di rivestimento per facciate di edifici rappresentativi. Fu così che il marchio “LASA MARMO” (allora “LAASA”) prese le sue prime mosse. Gasteiger, infatti, con l’aiuto di finanziatori solidi, mise in piedi tra il 1925 e il 1930 l’industria del marmo per eccellenza, ancora oggi esistente.

Per l’iscrizione nel registro del «Marchio storico di interesse nazionale», il Ministero italiano dell'Economia e delle Finanze richiede che il marchio oggetto della domanda sia registrato da almeno 50 anni oppure, in alternativa, che sia stato oggetto di uso continuativo da almeno 50 anni. Grazie a un archivio meticolosamente gestito, Lasa Marmo ha potuto produrre tutti i documenti necessari per dimostrare l’uso ininterrotto del marchio “LASA MARMO” per oltre 50 anni di storia, talché gli esaminatori dell’Ufficio italiano Brevetti e Marchi di Roma hanno accolto la domanda di iscrizione del marchio “LASA MARMO” nel registro del “Marchio Storico”.

La prestigiosa iscrizione ora ottenuta mette in luce anche l’attività di valorizzazione effettuata dalla società Lasa Marmo in favore del territorio italiano in cui opera da ormai cento anni contribuendo a diffondere i prodotti italiani di eccellenza nel mondo ed a accrescere il prestigio del nostro paese all’estero offrendo qualità e competenza. Se più di cent’anni fa, furono i più famosi e accreditati scultori dell’epoca a diffondere nel mondo la fama dell’oro bianco cavato in cave come la cava Acqua Bianca, gestita e coltivata dal 1921 dalla Lasa Marmo, nell’ultimo secolo sono stati invece architetti e designer riconosciuti a livello internazionale quali Giò Ponti o Ettore Sottsass e, negli ultimi anni, architetti di spicco quali Santiago Calatrava (progettista della nuova stazione metropolitana del WTC di New York), a scegliere la pietra cavata e finemente lavorata negli stabilimenti della Lasa Marmo per i rivestimenti interni ed esterni dei loro edifici. Oggi, la Lasa Marmo realizza il 90% del proprio fatturato sui mercati di esportazione: l’iscrizione nel registro del «Marchio storico di interesse nazionale» è da vedersi pertanto come gradito quanto prezioso strumento nell’agguerrito settore mondiale della pietra naturale, per meglio valorizzare la lavorazione in Italia tanto importante proprio nel settore del marmo.

“L’onorificenza ci sprona a continuare sulla via intrapresa: ‘tutto da un fornitore solo’. Estrazione e lavorazione in loco sono da sempre un argomento principe alla Lasa Marmo” sottolinea Erich Tscholl, COO della LASA MARMO. “Sarebbe troppo facile per noi trasportare e far lavorare il materiale grezzo e i blocchi di marmo in Paesi dalla manodopera a basso costo, ma non è questa la nostra filosofia aziendale. Il marchio ‘Lasa Marmo’ non è solamente garanzia di una bella pietra naturale, di incomparabili qualità a livello mondiale, ma anche di realizzazione di progetti completi nei nostri stabilimenti, sul suolo italiano.”, aggiunge Erich Tscholl. La società Lasa Marmo negli anni ha effettuato investimenti ragguardevoli soprattutto nella digitalizzazione. “Con un semplice clic digitalizziamo lastre grezze di marmo per i nostri progetti, per la vendita e la lavorazione. Inoltre, puntiamo su tools di progettazione digitali per architetti e designer. In tal modo la posizione periferica del nostro sito produttivo non costituisce uno svantaggio logistico nella concorrenza internazionale. Proprio adesso, durante la crisi del Covid, è emersa in modo particolare l’importanza di preparare l’impresa ad affrontare non solo le nuove sfide, ma a mettere anche a frutto le straordinarie possibilità connesse con la digitalizzazione“, puntualizza Erich Tscholl. “Nel mercato internazionale non ci vediamo come piccolo offerente di materie prime a buon prezzo, ma piuttosto come impresa storica che vanta una tradizione quasi centenaria in grado di proporre soluzioni agli architetti. Due terzi del nostro fatturato lo realizziamo mediante progetti”, conclude il COO.

Per la Lasa Marmo il riconoscimento arriva puntuale in un’epoca molto particolare. Da un lato il mercato globale è fortemente compromesso dalla situazione Covid, dall’altro si rendono necessarie anche localmente presso la nostra sede, importanti decisioni imprenditoriali e politiche per “trasportare” il marmo estratto nelle cave gestite e coltivate dalla Lasa Marmo verso il futuro. Attualmente, tutti i responsabili sono confrontati con temi fondamentali quali l’estrazione e il trasporto sostenibili del marmo come ricchezza naturale del posto.

L’iscrizione nel detto registro non può quindi che essere uno stimolo per proiettare nel futuro l’impresa, il marchio “LASA MARMO” e le nuove tecnologie acquisite e perfezionate. L’ulteriore impresa altoatesina assunta anch’essa nel novero dei Marchi Storici dall’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi UIBM è la Birra Forst S.p.A.. Altre imprese italiane, titolari del “Marchio Storico” sono brand rinomati quali Benetton, Schiapparelli, Cirio, Yoga, Alpitour, Rifle e Il Manifesto.