Lasa = Marmo

La località di Lasa compare per la prima volta in un documento del 1209 col nome di "Laz". L'origine del nome non è del tutto chiarita. Una spiegazione possibile è la definizione preromana di roccia, detriti, cono di deiezione, che trova una sua corrispondenza nel greco λίθος = pietra. Altre fonti sostengono che alla base del nome stia la radice indogermanica "les" (= cedere, stancarsi). Dopo la decisa salita della strada per il grande cono di deiezione del Rio Gadria, il percorso procede improvvisamente in piano. Nel 1873, in occasione dell’esposizione mondiale di Vienna, Johannes Steinhäuser, fondatore della prima impresa di lavorazione del marmo, la "Laaser Marmorwerke", introdusse per la prima volta il nome commerciale di "Laaser Marmor" (marmo di Laas). Il toponimo italiano ufficiale "Lasa" fu invece introdotto come nome di fantasia da parte dei nuovi detentori del potere nel 1923, dopo l’annessione del Sudtirolo all’Italia. Secondo l’opinione attuale il toponimo italiano "Lasa" fu tratto da quello dell’azienda di lavorazione del marmo ("Laasa Marmorbruchbetrieb in Laas (Tirol)" fondata nel 1912 da Mathias Gasteiger. L’artista e imprenditore di Monaco di Baviera prese in appalto la cava Acqua Bianca in Val di Lasa nel 1921 e fondò la "La(a)sa Marmorindustriegesellschaft m.b.H" nel 1925. Gasteiger procurò all’industria del marmo locale potenti investitori, che nel 1928 dettero inizio alla grande attività estrattiva a tutt’oggi ancora attiva in Val Venosta.

La scuola di lavorazione della pietra

Con la riapertura dell’"Istituto professionale per la lavorazione della pietra" nell’anno scolastico 1982/’83, si è ripresa la tradizione di quando, negli anni dal 1879 al 1911, funzionava a Lasa la scuola di scultura dell’impero austroungarico, la "k.k. Fachschule für Steinbearbeitung".
La rifondata scuola, specializzata nell’insegnamento teorico e pratico della lavorazione della pietra, è gestita come scuola a tempo pieno. Il corso di formazione triennale è aperto a giovani italiani e stranieri (dal 1985).
A conclusione del corso di studi, si ottiene un certificato di abilitazione per l’ammissione all’esame di fine apprendistato. Il diploma che permette di esercitare l'arte di scalpellino, è il trampolino di lancio per la professione di scultore.
In tal modo Lasa non è solo centro di estrazionedel marmo, ma anche di lavorazione artistica dell’oro bianco.